Nell’epoca del web 3.0, in cui big data e tecnologie di realtà aumentata attendono il loro avvento dentro un futuro quasi distopico in perfetto stile Matrix, Google Trends mantiene il suo successo come strumento di monitoraggio per le nuove tendenze di ricerca online.
Basato su Google, questo tool permette di conoscere la frequenza di ricerca da parte degli utenti per una determinata parola o frase, all’interno del superfluido universo web.
Lo strumento fornisce report dettagliati sugli argomenti di tendenza in un dato periodo di tempo: Google Trends, ad oggi, risulta particolarmente utile per numerosi manager del settore marketing, social media, SEO e SEM, oltre che per copywriter di tutto il mondo.
Tracce di query: facciamo un punto
Nato nel 2006, Google Trends in questi 16 anni ha seguito fedelmente il processo di elaborazione dettato da Google. Dopo i topic giornalieri e l’organizzazione dei dati in categorie, tra le ricerche online si sono aggiunti elementi come lingue, video e immagini. Ultimo elemento ma non per importanza, la tracciabilità su interesse e regione, gli argomenti correlati al termine e le statistiche di ricerca dell’anno precedente.
Con la comprensione del significato semantico della query, attraverso i Knowledge Graph, Google Trends ha modificato la sua essenza in tempo reale, in modo da riflettere fedelmente la psicologia degli utenti. Il vantaggio principale di Trends? Fornire informazioni sulle tendenze di coloro che navigano in rete e dei cambiamenti dei loro interessi nell’unità temporale.
È possibile accedere al servizio mediante un account, personalizzando l’esperienza di navigazione e visualizzando gli hot trends del momento e le top charts. Dal 2015 il servizio è stato rinnovato, consentendo di selezionare la ricerca anche per argomento. Per le ricerche connesse a intervalli di tempo il risultato è espresso con una frequenza relativa: con il numero 100 si ha la maggior frequenza di ricerca del termine, con il valore 50 la metà, con il valore 0 un numero di dati nullo o esiguo. Attraverso il confronto dei vari termini, è possibile avere un’idea delle proporzioni.
Mobile vs desktop. Quali sono i trend del momento?
Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, con uno studio specifico analizza come attualmente non ci sia una predominanza della connessione da mobile verso il desktop. Le ricerche sul browser risultano sempre più dirette e sulla barra di ricerca nel 60% dei casi vengono digitate appena 1 o 2 parole chiave.
La crescita del settore advertising online non si ferma: continuano ad aumentare del 62% gli investimenti pubblicitari di siti di shopping. Cresce nettamente il comparto Food & Drink, mentre un incremento più contenuto appare all’interno del settore gaming. Salute, fitness, finanza e social networking non registrano variazioni significative nei dati disponibili. Dulcis in fundo, la questione social media e il traffico da loro generato verso i siti web: la quota a livello mondiale sembrerebbe inferiore al 2% in tutti i principali territori geografici, ad eccezione del Giappone con il 3,2%. Inoltre, i canali a pagamento non superano mai lo 0,3%.
Concludendo
Vita virtuale nuova antesignana della vita reale, nelle sue abitudini e inclinazioni. In un fine 2022 segnato da un’emergenza sanitaria in continuo cambiamento, emergenza climatica, crisi Ucraina e caro energia, Google Trends conferma nuovamente il suo ruolo di strumento di imprescindibile utilità, necessario per comprendere l’andamento del “need” dentro e fuori confine, la psicologia del singolo e quella della società odierna. Realtà liquide e metamorfiche ricerche a prova di click: le keywords si trasformano quotidianamente in preziose compagne di viaggio nel processo di creazione contenuti, assumendo un ruolo sempre più cruciale per il successo della propria brand strategy.