Il digital può essere davvero una salvezza in alcuni casi. Per salvarsi dalla terribile piaga del caporalato, diffuso soprattutto nel centro-sud Italia, arriva un’applicazione disponibile sia per i sistemi Ios che Android, con la quale sarà possibile lanciare un messaggio d’aiuto.
L’App Laborat, sviluppata dall’agenzia di comunicazione Mirus e disponibile in 5 lingue: italiano, inglese, francese, punjabi e arabo, è stata presentata dal presidente di Fislas Latina, Ente bilaterale per l’agricoltura pontina, costituito in virtù di un accordo sindacale tra le organizzazioni datoriali e dei lavoratori del settore agricolo, del quale Mauro D’arcangeli si attesta capofila.
Il progetto “Latina: Agricoltura, Buona Occupazione e Rete Agricola Territoriale” è rivolto ai cittadini di paesi terzi e in particolare alle potenziali vittime di caporalato e alle imprese del settore.
L’App, della quale Mirus ha curato, oltre alla realizzazione, anche la presentazione del logo ed i primi strumenti di comunicazione, offre notizie relative al progetto e, attraverso un percorso estremamente intuitivo, aiuta i fruitori a prendere contatto in maniera diretta con i partner di Laborat. L’applicazione è inoltre rivolta anche alle imprese del settore, che possono scaricarla per restare informati sulle iniziative di Laborat, tra cui workshop territoriali e notizie relative al marchio “caporalato free”.
“Sarà un sostegno tecnologico nella nostra sfida all’inclusione sociale e nella lotta al caporalato che stiamo portando avanti insieme a tutti i partner di Laborat”, ha dichiarato D’Arcangeli, ricordando che Laborat ha già coinvolto oltre 565 cittadini dei Paesi terzi, attraverso 58 punti di accesso in tutta la provincia, e a oltre 68 imprese agricole.